L’AQUILA – Possiamo considerarla la sentinella della nuova astronomia: è lei che lancia l’allerta ai telescopi ogni volta che viene rilevata un’onda gravitazionale per fare in modo che siano puntati all’unisono sullo stesso angolo di cielo. Marica Branchesi, tra i primi 10 personaggi scientifici dell’anno nella classifica di Nature, è emozionata e pensa alle nuove sorprese che potranno arrivare dal nuovo modo di osservate l’universo.
Nata a Urbino 40 anni fa, è professore associato del Gran Sasso Science Institute (Gssi) a L’Aquila, lavora nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), collabora con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) ed è membro della collaborazione Virgo, il rivelatore europeo di onde gravitazionali che si trova in Italia, a Cascina (Pisa). «Sono estremamente onorata ed emozionata per questo riconoscimento – ha detto Branchesi all’ANSA – e ringrazio tutti i colleghi per quello che hanno detto di me. Lo considero un riconoscimento anche al risultato bellissimo del lavoro fatto nell’estate scorsa", ha aggiunto riferendosi al primo segnale delle onde gravitazionali generato da due stelle di neutroni. Dopo mesi di lavoro, "nei quali ogni giorno ci svegliavamo con dati nuovi", l’annuncio di quel risultato straordinario è stato dato a tutto il mondo il 16 ottobre scorso. Quel giorno Marica Branchesi ha rappresentato l’Italia e l’Europa a Washington e oggi dedica il posto d’onore nella Top Ten di Nature al papà di Virgo, il fisico Adalberto Giazotto, morto appena un mese dopo lo storico annuncio del 16 ottobre: "senza di lui Virgo non ci sarebbe stato", ha detto.
"Sono entrata nella collaborazione Virgo nel 2009, quando la ricerca sulle onde gravitazione era vista in modo scettico dagli astronomi". Alla fine "si è capito che era la nuova frontiera e oggi – ha rilevato – stiamo vedendo l’alba della nuova astronomia". Da una settimana i telescopi sono di nuovo puntati sulla galassia in cui era avvenuta la collisione delle stelle di neutroni: "stanno ricominciando le osservazioni, nei prossimi mesi avremo nuove sorprese", ha detto Branchesi, in attesa che nell’autunno 2018 tornino in attività Ligo e Virgo, dopo la pausa tecnica. Da allora il compito di ‘sentinella’ di Branchesi potrebbe diventare ancora più intenso: "sappiamo che la frequenza delle allerta sarà molto alta e stiamo lavorando alle infrastrutture". Sarà un lavoro a ritmo serrato anche perché, ha concluso, "in autunno si prevede di lanciare l’allerta all’intera comunità astronomica internazionale e non solo ai 100 gruppi finora coinvolti".